ACCADEMIA FESTIVAL DELLA PIANA DEL CAVALIERE

Lezioni di violino all'Accademia a Pereto inverno 2018

Musica in movimento verso la quota del borgo di Pereto

Iniziativa che fa da ponte tra il primo Festival della Piana del Cavaliere 2017 e il prossimo a luglio 2018.

Ricordando José Antonio Abreu fondatore di El Sistema


Pereto, Marsica occidentale, ospita da quest’anno l’Accademia Festival della Piana del Cavaliere, ideata e sostenuta da AISICO (Associazione italiana per la sicurezza della circolazione): unica azienda con tipologia industriale presente da pochi anni nel territorio comunale. Dallo scorso dicembre al giugno prossimo, con cadenza mensile, sono attivi i corsi di alto perfezionamento musicale dell’Accademia nei locali dell’Edificio scolastico del paese. L’Accademia e il Festival sono guidate dalla Presidenza del Legale Rappresentante di AISICO, l’ingegnere Stefano Calamani, con il supporto della Direttrice artistica Dr.ssa Anna Leonardi (Musicista) e il coordinamento della Dr.ssa Marta Balzar (Beni Culturali). Queste le master class attive dell’Accademia: Mo. Stefano Pagliani (violino); Mo. Carlo Guaitoli (pianoforte); Mo. Roberto Abbondanza (baritono).

I corsi sono rivolti a partecipanti le cui caratteristiche appartengono già al concertismo di qualità o in procinto di esserlo, partendo dalla età di nove anni fino ai trenta. La partecipazione è sia nazionale che internazionale. L’iscrizione è gratuita, fatta eccezione per le necessarie spese assicurative o di soggiorno, queste ultime facilitate dall’organizzazione. Mentre l’Accademia si svolge a Pereto, al Festival fanno da cornice anche i comuni di Rocca Di Botte, Oricola, incluso il Santuario della Madonna dei Bisognosi. Si tratta quindi della Piana del Cavaliere che si proietta nelle quote di Borghi suggestivi; un territorio con insediamenti antichi, immerso nelle più belle faggete di Europa, dove vivono la spiritualità Benedettina e Francescana (Subiaco, Fonte Colombo, via Francigena e dei Santuari). Qui sembra esserci la dimensione appropriata per promuovere, accogliere e sostenere esperienze come questa dell’Accademia Festival con una auspicabile “transmusicanza” che a macchia d’olio abbracci realtà provinciali, regionali e interregionali, data la contiguità con le province laziali di Rieti e Roma. In buona sintesi questa esperienza getta anche le basi per la creazione di un ‘invito alla musica’ dal luogo al globo, creando anche l’opportunità di fare musica attraverso concerti disseminati nella forma di “salotti in musica” supportati dall’Accademia.

Queste iniziative evocano la sensibilità di quelle imprese, una per tutte la storica mission di Olivetti di Ivrea, che promuovono cultura attraverso il binomio “una Fabbrica una valle”, con ricadute positive sulla convivenza civile, la qualità della vita e del lavoro E… Tutto questo fa impresa con ricadute economiche oltre che culturali e… tutto questo fa impressione per come è stato concepito, in quanto porta una linfa vitale, alla possibile crescita dei nostri Borghi appartenenti a quella “geografia commossa dell’Italia centrale” (cfr. Franco Arminio, 2013). Borghi altrimenti destinati allo spopolamento dovuto a troppe, anche presunte, arretratezze rispetto a città e metropoli Per fare musica occorrono grande determinazione e risorse, non ultima la possibilità di consentire ai talenti di manifestarsi a dispetto di ogni emarginazione e dispersione scolastica. Fare musica non è solo arte di intrattenimento in quanto poggia su basi scientifiche e altamente artigianali, nel senso pieno del termine. Entrano in gioco cervello, cuore, mani e voce. Ad esempio Galileo Galilei è stato tale, per sua esplicita ammissione, in virtù del padre Vincenzo, raffinato musicista anche teorico. La musica è matematica pura, come dimostra Johan Sebastian Bach, così come l’amore per il violino di Einstein e Schweitzer. Ci ripromettiamo di seguire queste iniziative e di sviluppare quanto più possibile una riflessione, a partire dall’esperienza del musicista venezuelano José Antonio Abreu, scomparso in questo mese di marzo che ha dato vita a ‘El sistema’ una delle più potenti esperienze di democrazia e pedagogia musicale dei nostri tempi.